La ricerca scientifica è un’attività umana che ha lo scopo di accrescere la conoscenza utilizzando una precisa metodologia, generando una conoscenza obbiettiva. Pertanto, fare ricerca scientifica non vuol dire solo scoprire ma anche osservare, interpretare, revisionare fatti, comportamenti o teorie. Il metodo scientifico impone una verifica ed è proprio con la possibilità di verifica che il metodo viene validato. In altre parole: una teoria impossibile da verificare rimane un’ipotesi fantasiosa, magari affascinante, ma non è una teoria scientifica.

Il mio sogno personale, condiviso da molti medici che utilizzano le medicine non convenzionali, è sempre stato di poter verificare scientificamente la validità del metodo di cura omeopatico.
I risultati clinici attestano l’efficacia delle cure omeopatiche, con la guarigione o il miglioramento significativo dei pazienti trattati, ma da sempre il mondo accademico ha mostrato perplessità verso un sistema terapeutico fondato su ipotesi validate solo da fatti (sembra poco?).

La difficoltà che l’omeopatia incontra nell’ affrontare una verifica scientifica, nasce dalla diversa ottica di osservazione del “Sistema-Uomo” utilizzata. Là dove la medicina convenzionale considera gli individui come parte di gruppi omogenei (per età, per sesso, per patologia ecc..), l’omeopatia classica pone l’accento sull’individualità unica ed irripetibile di ciascuno. Le cure convenzionali sono orientate alla patologia, le cure non convenzionali alla persona, quindi appunto unica ed irripetibile. Negli ultimi anni la difficoltà di una verifica scientifica sembra però superata dall’utilizzo di prodotti omotossicologici, che costituiscono un ponte tra la medicina convenzionale e l’omeopatia. Personalmente, seguendo questo impulso di evidenziare la validità della medicina omeopatica a tutta la comunità scientifica, dal 2008 al 2015 ho coordinato un progetto di ricerca su questi temi chiamato Clinical, che ha prodotto numerose pubblicazioni su riviste scientifiche indicizzate.

Formazione ed esperienze personali 

È stato pertanto possibile avviare nel biennio 2008/2009 un progetto di Ricerca Clinica in ambito omeopatico (Clinical), di cui sono stata Coordinatrice a livello nazionale fino a Dicembre 2015, con la collaborazione tra Aziende Farmaceutiche del settore, Strutture Ospedaliere, Centri Universitari ed Enti Statistici riconosciuti. Durante questo periodo ho anche contribuito all’attività di ricerca in qualità di sperimentatore, pubblicando su riviste scientifiche indicizzate.

Altri progetti di ricerca sono in corso in altri ambiti di applicazione della medicina integrata. Attualmente sono impegnata in alcuni lavori osservazionali nell’ambito del Counseling Sanitario, nel Counseling applicato all’età adolescenziale e nella Nutrizione.