Lo studio delle costituzioni biologiche, o del biotipo, è sempre stato di grande interesse in medicina: da un punto di vista costituzionale, ogni individuo può essere definito come un insieme di caratteristiche morfologiche, fisiologiche e psicologiche che lo distinguono dagli altri individui della stessa specie, ma tali caratteristiche, solo in parte determinate dall’eredità, vengono influenzate a diversi livelli da fattori ambientali in modo apparentemente imponderabile. L’ambiente interagisce infatti con il bagaglio ereditario del soggetto, determinando in lui importanti trasformazioni che ne costituiscono la risposta adattiva.

Pertanto le irripetibili peculiarità di ogni individuo, che potremmo considerare come espressione del patrimonio genetico di quell’ individuo inserito nel proprio ambiente, costituiscono il limite ad una facile classificazione.
Per questo il mio personale approccio al paziente si basa molto sul riconoscimento del tratto costituzionale, proprio per meglio comprenderne l’evoluzione dalla salute alla malattia di ogni paziente e la sua risposta agli stimoli ambientali. Alla luce delle informazioni derivate dalla genetica diagnostica e dalle neuroscienze, mi è possibile concepire per ogni individuo, inteso come biotipo, una strategia terapeutica ed alimentare personalizzata.