L’Omotossicologia si presenta come un sistema terapeutico ben codificato che è possibile collocare nell’area dell’omeopatia, considerando infatti anch’essa l’essere umano come unità (olismo). Condivide con l’omeopatia anche la modalità di preparazione dei farmaci (diluiti e dinamizzati) e al tempo stesso si lancia come un ponte verso la medicina convenzionale, di cui condivide l’approccio alla diagnosi e all’inquadramento delle patologie suddiviso per i vari apparati del corpo umano.

Il cuore di questo sistema terapeutico consiste nell’eliminazione delle tossine prodotte dal corpo stesso o derivate dall’ambiente esterno.

Secondo il concetto del suo fondatore ( Dr. H.H. Reckeweg)  “le malattie sono l’espressione della lotta dell’organismo contro le tossine, al fine di neutralizzarle ed espellerle; ovvero sono l’espressione della lotta che l’organismo compie naturalmente per compensare i danni provocati irreversibilmente dalle tossine”.

Nel momento in cui una sostanza estranea (omotossina) entra in contatto con l’organismo, la difesa si attiva, determinando una cascata di reazioni volta ad eliminare la specifica tossina. Non è la sintomatologia (malattia) che bisogna sopprimere (meccanismo di difesa), ma le sostanze tossiche che la vanno ad evocare (meccanismi di offesa).

Si mette quindi in evidenza l’utilità di una terapia che attivi i meccanismi di protezione dell’organismo, in modo da eliminare non la sintomatologia (che scomparirà naturalmente al termine della reazione difensiva) ma quelle sostanze tossiche che l’hanno innescata.
I farmaci omotossicologici stimolano la capacità di autoguarigione del paziente attraverso il ripristino delle sue capacità metaboliche, enzimatiche ed immunologiche.

Formazione ed esperienze personali

La mia formazione in Omotossicologia inizia circa 20 anni fa, dopo una “crisi” d’impotenza terapeutica di fronte ad alcune patologie ad impronta auto-immune: l’omeopatia classica si era dimostrata insufficiente, mentre i miei pazienti avevano successivamente tratto beneficio da una terapia omotossicologica
L’approfondimento della metodica mi parve d’obbligo e ne apprezzai i risultati fin dalle prime applicazioni. L’utilizzo di un corretto drenaggio, dei nosodi (bioterapici in diluizione omeopatica) e degli organoterapici mi ha permesso di fronteggiare situazioni patologiche anche importanti, con ottimi risultati e senza effetti collaterali. La mia precedente formazione in Omeopatia Costituzionale si è ben sposata con l’utilizzo della Tavola delle Omotossicosi, poiché le differenti strategie terapeutiche trovano un fondamento scientifico nella fisiopatologia del biotipo
Negli anni ho sviluppato una metodologia personale, basata sull’interrogatorio omeopatico classico e sulla visita clinica del paziente, sulla visione di tutti i dati strumentali e di laboratorio e sull’elaborazione di una terapia “integrata”. Di volta in volta scelgo di utilizzare rimedi omotossicologici od omeopatici anche ad alta diluizione, a seconda del livello di intervento terapeutico che mi prefiggo.
La conoscenza del terreno costituzionale mi agevola nella selezione dei farmaci, nella valutazione delle modalità e dei tempi d’intervento più idonei per ogni paziente ed anche nell’individuare la migliore strategia alimentare di supporto
Diplomata in Omotossicologia e Medicine Integrate e dal 2003 Speaker Internazionale esperto in Omotossicologia, ho insegnato per anni in Italia e all’Estero questa visione integrata della medicina omeopatica ed omotossicologica, che si può a ragione definire una vera e propria Medicina Fisiologica di Regolazione.