Il Counseling è una “relazione d’aiuto” ed il Counselor è colui/colei che la pratica.
Il termine Counseling viene tradotto in italiano, in maniera piuttosto imprecisa, come consulenza; nel dizionario inglese viene riportato invece come un dare consigli, proprio ciò che il Counseling non è. Il Counselor infatti non consiglia, non agisce in vece e per conto del Cliente, non offre soluzioni ma “restituisce alla persona autonomia, un maggior senso di dignità ed autostima”.
Secondo la B.A.C., Associazione Britannica dei Counselors, (1985):il Counseling offre al cliente un’opportunità di esplorare, scoprire, chiarire dei modi di vivere più fruttuosi miranti al raggiungimento di un maggiore stato di benessere.
Le tecniche del Counseling derivano dall’integrazione di vari modelli, appartenenti alla Psicologia Umanistica, e fa parte dell’abilità del Counselor comprendere quale tecnica può essere più adatta con un certo cliente in un dato momento.
La personalità dell’operatore acquista pertanto notevole rilievo, poiché abilità ed atteggiamenti dipendono soprattutto dalle sue capacità, dal suo livello di sviluppo emotivo e cognitivo, ma anche dal tipo di esperienze formative e spirituali che ha avuto.
L’obiettivo di un buon Counseling è quello di agevolare l’individuo nel potenziamento delle proprie risorse personali e nella creazione di una rete di supporto relazionale ed ambientale, che lo aiuti ad accrescere e mantenere il proprio benessere.
Secondo le teorie dello psicologo americano Carl Rogers (1902-1987), fondatore del primo Counseling Center, una persona in difficoltà può essere aiutata dal Counselor a comprendere la propria situazione e a gestire il problema con la semplice attivazione delle risorse interiori (emozionali, cognitive ecc..). E’ il cliente che poi trova da solo le soluzioni e si assume le responsabilità delle proprie scelte.
Il Counseling può essere utile nei momenti di difficoltà, conflitti, stress, decisioni importanti, confusione o in quelle circostanze particolari della vita (quali separazioni, malattie, lutti ecc.) particolarmente difficili da affrontare .
Un’applicazione del Counseling è possibile in ambito sanitario, in relazione agli stili di vita e ai comportamenti disfunzionali: tabagismo, alcolismo, mancata adesione alle terapie, controllo del peso.

Io personalmente offro la possibilità di un Counseling Dietologico nei problemi di sovrappeso e obesità, quando il/la paziente trova che l’adesione alla dieta sia difficoltosa o “ricade” in quello stile di vita e nei comportamenti alimentari che hanno portato all’aumento di peso. Questo tipo di Counseling costituisce pertanto un supporto alla dietoterapia ed alla cura omeopatica.
Durante le sedute si offrono informazioni approfondite sulla dieta e sui fabbisogni individuali, ma soprattutto si lavora su quei bisogni non soddisfatti che inducono il/la paziente ad un comportamento alimentare disfunzionale, in modo da aiutarlo/aiutarla a raggiungere la comprensione del proprio problema e a gestirlo consapevolmente.
Il Counseling Dietologico è indicato anche con gli adolescenti e può essere di particolare aiuto nell’individuaredisturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia). Tali disturbi andranno poi curati, attraverso una presa in carico “complessa” da parte di specialisti di differenti discipline (Psicologo e Psichiatra, Endocrinologo, Dietologo e Dietista).